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Cultura e potere sono due parole che sembrano appartenere a mondi diversi, se non opposti. Il potere viene solitamente associato al denaro, al successo e ai beni materiali; la cultura, al contrario, ci fa pensare a un mondo legato all’arte, alla musica, alle convinzioni religiose, allo spirito, alle idee e alle ideologie. Esiste però un potere della cultura, ed è la forza che si trasmette attraverso una visione della vita non determinata dal profitto e dal consenso, ma votata alla conoscenza, alla trasmissione della memoria, alla costruzione dell’identità dei popoli e delle persone.

Gli studi culturali si occupano di individuare e coltivare questa visione: nel mondo globale, è più che mai necessario che la cultura emerga come una forza autentica di conservazione della tradizione, di innovazione costruttiva, di mediazione fra le nazioni. È questo il messaggio che Sergio Guerra, compianto studioso di studi culturali e docente della nostra Università, ci ha trasmesso attraverso i suoi libri Figli della diaspora (2014) e Il potere della cultura (2017).

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