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C’era davvero bisogno di un altro libro che parlasse della questione – secondo molti irrilevante – della declinazione al femminile di titoli e ruoli professionali? La situazione di pandemia ha evidenziato dolorosamente che c’è ancora molto da fare per consolidare la posizione della donna nella società italiana; in quest’ottica, anche i femminili dei nomi di professione hanno una loro rilevanza: nominare le cose, infatti, contribuisce a dare loro maggiore visibilità. Ecco allora un volume che vuole, soprattutto, fornire risposte scientificamente corrette alle varie obiezioni sollevate da chi ritiene assessora, sindaca o ingegnera cacofonici, un’offesa alla tradizione della lingua italiana o direttamente superflui.

Introduce e partecipa la prof.ssa Raffaella Sarti.

Location: evento in streaming su www.uniurb.it/live


Vera Gheno, sociolinguista e traduttrice, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca. Attualmente lavora con la casa editrice Zanichelli. Insegna come docente a contratto all’Università di Firenze e alla LUMSA a Roma. Nel 2019 ha dato alle stampe Potere alle parole. Perché usarle meglio (Einaudi), La tesi di laurea. Ricerca, scrittura e revisione per chiudere in bellezza (Zanichelli), Prima l’italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure (Newton Compton), Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole (EffeQu).