Matematica e letteratura sono spesso considerate discipline separate, ed è opinione comune che questa separazione si sia accentuata nel corso del Novecento a causa della crescente specializzazione e dei linguaggi sempre più esclusivi. In questa conferenza si cercherà invece di dimostrare come negli ultimi 150 anni matematica e letteratura si siano molto avvicinate, fino a condividere gli stessi scopi e influenzandosi a vicenda anche quando si sono mosse lungo percorsi paralleli, mostrando crisi, tendenze e svolte molto simili. Verranno usati quindi termini come classico, moderno e postmoderno, tipici della letteratura, anche alla descrizione dell’evoluzione della matematica, per caratterizzare, nell’ordine, una graduale perdita di certezze e un livello crescente di relativismo, e nel contempo una maggiore introspezione e autocritica che hanno portato a una maggiore consapevolezza degli obiettivi, metodi e potenzialità della matematica.
Come caso emblematico verrà considerato il romanzo poliziesco, o di indagine, dove il parallelismo fra il ragionamento ipotetico-deduttivo della matematica e i procedimenti con cui gli investigatori “dimostrano la verità” è evidenziato fin dall’origine.
- Tenuto da: Gian Italo Bischi, Università di Urbino
- Sede: Dipartimento di Economia, Società, Politica, Palazzo Battiferri – Via Saffi, 42, Urbino — Aula Magna
- Orario: 15:15 – 17:15