Il progetto
Nella ricorrenza del ventennale della scomparsa di Giancarlo De Carlo (1919-2005), l’Ateneo di Urbino, che per oltre cinquant’anni ha visto crescere e cambiare, per volontà di Carlo Bo, le proprie strutture di accoglienza, di studio e di lavoro, e rendersi possibile la concreta proposta di un’idea di Università residenziale di vera avanguardia innestando, nel seno dei suoi palazzi rinascimentali, un cuore contemporaneo, dà vita oggi, per espresso desiderio del Rettore Giorgio Calcagnini, ad un programma annuale di celebrazioni e di ricerca, ideato e curato da Tiziana Mattioli, scandito lungo il corso dei mesi da incontri, conferenze, letture, confronti d’alto profilo culturale, pubblicazioni, eventi d’arte e di teatro, tutti tessuti entro una centralità di duplice ragione:
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- interrogarsi sul “rapporto tra funzione e contemplazione”, cioè tra quotidiana fruizione degli spazi e loro potenzialità e proiezione educativa ed utopica: aspetti che l’architetto genovese poneva all’origine della sua opera, promuovendo dalla ragione etica e politica di una architettura “partecipata”;
- mettere in dialogo le strutture architettoniche con interventi espositivi e narrativi, eventi d’arte, di musica e teatro, negli spazi condivisi da studenti e docenti, come felicemente già si è sperimentato dalla fine del 2019 al presente. E saranno specialmente letture on air, sculture, disegni, pitture, narrazioni fotografiche, installazioni documentarie, situazioni teatrali e performative.
La domanda a cui qui si vorrebbe trovare risposta con conferenze e indagini di caratura internazionale, nella parola di architetti, filosofi, artisti, scrittori e critici di letteratura e d’arte, riguarda la possibilità di interpretare e vivere alla luce del presente le strutture architettoniche dell’Ateneo volute da Carlo Bo e ri-create da De Carlo, stante la spinta generativa degli edifici e la loro capacità di proporsi e declinarsi al futuro. Ci si pone dunque all’inseguimento di un “Pattern language”, di un discorso che promuovendo da una folta molteplicità di elementi dati sappia immaginare ma anche inaugurare ciò che sarà possibile, nel tempo a venire, della nostra realtà accademica.
Nel concreto, l’esperienza e l’attraversamento degli spazi espositivi sarà l’invito a visitatori e studenti, come al pubblico degli ospiti e della città, a superare la fruizione più immediatamente pragmatica delle architetture per scoprirne a fondo l’artisticità cogente nonché il dialogo costante, a volte segreto e ancora sottotraccia, con l’attualità: dialogo estremamente vivo nonostante il deposito che il tempo ha via via sedimentato sulle cose. Una sorta di formula alchemica da rivelare, dunque, tra arte e architettura “al vero”, che sappia anche determinarsi in misura d’utopia, e offrirsi come ‘memoriale visivo’ della duplice e sempre incredibile eredità di Carlo Bo e Giancarlo De Carlo.
L’evento inaugurale
Nel ricordo di Giancarlo De Carlo, della sua amicizia e del profondo rapporto ideativo con Carlo Bo, festeggiando l’inaugurazione della restaurata Aula Magna dell’ex Magistero (oggi Polo Volponi), restituita ad un accresciuto splendore e ad una felice maggior funzionalità, su progetto dello Studio MTA Associati, il 12 dicembre 2024 (giorno di nascita dell’architetto genovese) ha avuto luogo un primo momento del progetto, di fatto una anteprima con testimoni privilegiati:
Marcella Bo, nipote di Carlo, e Angela De Carlo, cugina e collaboratrice storica di Giancarlo. Con loro, e l’intervento politico del Rettore Giorgio Calcagnini, e programmatico del Direttore Generale Alessandro Perfetto, nonché quello architettonico e ideale degli architetti Monica Mazzolani e Antonio Troisi, e il sostegno remoto della Getty Foundation, in presenza anche di rappresentanti della Università di San Antonio (Texas), nonché della famiglia di artisti Castiglioni-Galanti, del fotografo Nicola Di Giorgio, dello Studio UND fotografia di Pesaro, degli interpreti Massimo Raffaeli e Silvio Castiglioni, si è svolta la cerimonia di inaugurazione, messa in onda in streaming.
Galleria fotografica
La mostra
Le letture
La continuità narrativa del progetto verrà assicurata da una sorta di tessitura sonora determinata dalla lettura di brani di Carlo Bo e Giancarlo De Carlo, ispirati dalla loro amicizia e dal loro assoluto amore per Urbino e per il suo Ateneo. A cadenza mensile, a partire da gennaio 2025, intellettuali e amici si alterneranno nel dar voce a passi iconici, anche rari e dimenticati, che riporteranno tra noi pagine ancora essenziali e urgenti, cariche di una vitalità inesausta e di una passione intellettuale che potrà certamente orientarci ed essere di esempio.
Tutte le letture verranno messe a disposizione sul portale e sui canali social dell’Ateneo, in ascolto e in parola.
Il teatro
Le conversazioni
Con-versare. Andare verso… Questa la volontà che governerà gli incontri di riflessione e proposta, attraversando anche, sul tempo della memoria, l’incredibile rapporto con Urbino di Carlo Bo e Giancarlo De Carlo, liguri di origine ma elettivamente marchigiani.
Negli spazi di una città ideale, e di un Ateneo ideale non solo come campus ma come offerta di luoghi d’eccellenza iperbolicamente innestati tra Rinascimento e contemporaneità, l’Università degli Studi di Urbino resta, grazie a loro, nella sua unicità ed esemplarità, una realtà decisamente predisposta all’interrogazione e al dialogo tra architettura e società, tra architettura e arte, e tra queste realtà, il presente e il futuro.
Si cercheranno strade per riflettere sul destino dell’Università e della città; sul ‘diritto alla città’; sull’utopia decarliana che ha preso forma nella città feltresca; sul rapporto tra architettura e libertà; sui temi del non ancora espresso ma ancora possibile nell’architettura di De Carlo; su quanto dei progetti non attuati o non vissuti a pieno sia ancora possibile; su quali siano stati i temi e le battaglie condotte con Carlo Bo sui crinali ardui delle terre feltresche; sulla radice e la storia dell’ILAUD; sulle politiche urbane, la sostenibilità e la rigenerazione delle città; sulla città plurale.
Saranno dieci interventi, di volta in volta proposti nelle diverse strutture d’Ateneo realizzate da De Carlo, che per l’occasione verranno riattraversate con visite guidate.
Ascolteremo alternarsi le voci di Albrecht Benno, Alessandro Balducci, Paolo Bonvini, Franco Bunčuga, Massimo Cacciari, Sara Marini, Monica Mazzolani, Tomaso Montanari, Massimo Raffaeli, Antonio Troisi. Ogni conversazione verrà trasmessa in streaming e quindi, rivista dagli autori, verrà poi data alle stampe.
L’aspirazione che determina questa parte del progetto è quella di giungere alla grammatica e alla sintassi di una nuova visione dell’arte e dell’architettura. Una modalità per porre nuove domande ai luoghi/nuove domande all’arte, sui confini della bellezza e della verità.
Comitato Scientifico:
Giorgio Calcagnini
Antonella Negri
Giovanni Boccia Artieri
Angela De Carlo
Monica Mazzolani
Antonio Troisi
Tiziana Mattioli
Ideazione, organizzazione e cura:
Tiziana Mattioli
Segreteria organizzativa:
Barbara Forlucci
Tiziana Foglietta
Comunicazione di Ateneo:
Donatello Trisolino
Nadia Bocconcelli
Alessandra Di Giacomo
Blogazine di Ateneo:
Emanuela Braico
Progetto e allestiment mostra
Paolo Semprucci
Tiziana Mattioli
Stefania Tatò (consulenza architettonica)
Edizioni:
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo – Raffaelli Editore Rimini